AUDACIA

 

		Mare. Suono di onde sulla spiaggia, lente, placide. Suono di onde, fragore sugli
		scogli, e profumo e sale, e poi mare ed ancora mare. Onde alte, mare in 
		burrasca e poi mare ed ancora mare e solo mare dappertutto. Oceano. 
		Sconfinato che la terra più grande, persino il deserto non é niente in confronto. 
		E vento e sole burrasca e bonaccia, ma comunque sempre e solo mare, mare 
		ovunque. Oceano.
		Oceano Atlantico.
		Da milioni di anni sempre lì, immenso, sconfinato, fragoroso e silenzioso, 
		indifferente al giorno e alla notte. Ma solo onde e vento e pesci e acqua, acqua 
		sconfinata fin negli abissi e oltre, molto oltre l'orizzonte. Sempre. Sempre tutti 
		i giorni, un tramonto e un'alba dopo l'altra non per mesi, non per anni, ma per 
		centinaia di milioni di anni sempre e solo onde e vento e pesci e acqua 
		ovunque.
		Sempre.
		Poi di colpo viene un giorno. Dopo milioni e milioni di anni, un giorno.
		Tre navi minuscole nell'oceano.
		Il fragore del mare segnato e interrotto, parole e grida. 
		Tre piccoli pezzi di legno e solo sterminata acqua, onda dopo onda in un 
		castello piatto e sconfinato costruito in milioni e milioni di anni, forte che ti 
		ammazza e debole che se ci appoggi il piede non ti regge.
		Tre navi di legno che spezzano un silenzio millenario, tre navi di legno e un 
		uomo. Un uomo. Dopo tutto il tempo, tutto lo scorrere del tempo, un uomo e 
		sudore e fatica e grida e ascoltatemi per Dio vi dico che ho ragione la terra é 
		sferica, arriveremo in Giappone, arriveremo in Cina.
		Cristoforo grida, corre per le corti d'Europa e sogna e scommette, scommette 
		tutta la vita, e sa di poter perdere.
		Audacia.
		E uomini come lui che lo seguono e uomini diversi da lui che salgono sulle sue 
		navi. Chi perché é stanco chi perché é pazzo, e chi perché non ha più nulla da 
		perdere o da rischiare. Poi chi ci crede. Ma nessuno come lui. E sua moglie che 
		lo ama e gli dice va, e lui che glielo chiede perché sa che lei gli dirà sì. - Perché 
		sua moglie lo amava -. 
		Ma Colombo ha torto. Ha torto perché ha sbagliato i conti, perché il Giappone 
		e la Cina sono molte migliaia di miglia più in là, irraggiungibili. 
		Audacia. Audacia di un uomo che fa una scommessa assurda, di un uomo che 
		non é pazzo e fa una scommessa assurda, che vale l'intera vita. E la morte che 
		gli ghigna in faccia, che lo deride, nell'oceano, mare e mare sconfinato, acqua 
		dappertutto.
		E ribellione e tormento, dubbio e sconforto. E bonaccia maledetta che tutte le 
		scorte stanno per finire, sappiamo che non ne avremmo abbastanza per tornare 
		indietro, e allora continuiamo, continuiamo perché non ci resta altro che la 
		rabbia, rabbia di pianto e speranza.
		Mare e mare, dalla notte dei tempi. Ma dalla stessa notte, dagli stessi milioni e 
		milioni di anni, di giorni di onde e di vento: America.
		America.
		E festa e grida e terra, finalmente terra e riparo e frutti e amori per i marinai 
		che non ci credono.
		Audacia. Coraggio incosciente, speranza assurda, calcoli errati, convinzione 
		profonda. Fatica, sudore, paura morte e America, America .
		Senso di una vita. Una vita, la sua. Tutta la sua vita per questo.
		Audacia.
		America.